IL TULIPANO nr 2 edizione del 27 Maggio 2010

28 05 2010

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Ma quante belle figlie a palazzo Madama – Kevin de Bois

27 05 2010

Uno studio dell’Unione interparlamentare (www.ipu.org), presentato alle Nazioni Unite, rivela che su un totale di 187 nazioni, l’Italia si colloca all’ottantanovesimo posto, subito prima dell’Indonesia, con una percentuale di presenza femminile dell’11,5 per cento alla Camera e dell’8,1 per cento al Senato. Ma l’allarme a mio parere, non è tanto (e solo) nella questione quantità. Come se non bastasse, infatti, anche il criterio di scelta del sistema (criterio di qualità) sfugge alle regole base della meritocrazia e attinge a piene mani alla fonte inesauribile e indistinguibile del sex appeal, dell’immagine, della forma, confinando il senso della donna a quello di pallida, per quanto sofisticatamente abbronzata, accessorina dell’uomo politico-uomo di potere. Mi vien voglia di scomodare, se me lo permettete, un’analista Junghiana, famosa negli Stati Uniti, ex direttrice del C.G. Jung center di Denver, Clarissa Pinkola Estés, autrice del libro “Donne che corrono coi lupi”. La scrittrice ci invita (uomini compresi) al recupero della forza vitale e creatrice (femminino). Sostanze sommerse nell’animus delle donne (e presente negli uomini seppur in misura più tenue). L’emersione de “La donna Selvaggia”, dove “selvaggio” ricopre l’accezione più nobile del termine, è necessariamente fondamentale per la prospettiva di una società forte e sana poiché custode primordiale degli istinti guida per la natura (vita sociale). Orfani di questi archetipi, siamo pericolosamente allo sbando come l’equipaggio di quella nave che, in pieno oceano e con il cielo in tempesta, saltati i più sofisticati strumenti della navigazione, dimenticasse che in qualche cassetto o scomparto, dorme arrugginita, ma funzionante, la semplice, rudimentale, vecchia bussola.





QUANTO E’ PROFONDA LA TANA DEL BIANCONIGLIO

27 05 2010

Il Tulipano

Morpheus:“Matrix è ovunque, è intorno a noi, è quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L’avverti quando vai al lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. E’ il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità”.

Neo:“Quale verità?”

Morpheus: “Che tu sei uno schiavo Neo! Come tutti gli altri sei nato in catene, sei nato in una prigione che non ha sbarre, non ha mura, non ha odore. Una prigione per la tua mente. Nessuno di noi è in grado, purtroppo,  di descrivere Matrix agli altri. Dovrai scoprire con i tuoi occhi che cos’è. “(…) “Pillola azzurra fine della storia, domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa resti nel paese delle meraviglie e vedrai quanto è profonda la tana del Bianconiglio. Ti sto offrendo solo la verità, ricordalo. Niente di più. “

L’invito è quello di prendere la pillola rossa e di svegliarsi da quella libertà soporifera e imbavagliata. Nella storia, l’ignoranza del popolo ha portato solo alla fine della democrazia





INTERVISTA A FRANCESCA DE FONTAINE

27 05 2010

di Patrizia Penna

pubblicato sul numero 2

Il Tulipano

Francesca  De  Fontaine ha  iniziato a svolgere attività giornalistica nell’80  realizzando tra l’altro significative  interviste a personaggi famosi della letteratura, della politica e della cultura. Nel 2007 ha pubblicato il thriller  “Anatomia di una molestia con delitti.” elaborando  una tematica ‘attuale’ da sempre: ottenere agevolazioni nel mondo del lavoro mediante concessioni  sessuali.  In quanto il maschio da sempre: ‘padrone del lavoro che distribuisce a suo piacimento.’    Nel Marzo scorso ha pubblicato un secondo thriller  “Intrighi in Convento con delitti” , affrontando un problema quanto mai attuale: la pedofilia da parte di membri della Chiesa. Opera presentata  a Torino in occasione dell’ultimo Salone Internazionale del libro.

D. Perché hai  scelto di affrontare problemi  tanto spinosi, mediante lo strumento del thriller?

R. Perché  ho trovato più facile condurre  il lettore verso ciò che voglio dimostrare.  Mediante lo svolgimento di una storia intrigante colgo l’occasione per affrontare certe  tematiche.

D. Francesca, nel tuo secondo  libro affronti un argomento spinoso che è venuto alla ribalta solo negli ultimi tempi, la presenza del male all’interno della Chiesa, come la pedofilia. Cosa ti ha spinta a trattare questo argomento?

R. Il caso ha voluto che in concomitanza con l’uscita del mio libro, (Marzo scorso), sia scoppiato lo scandalo all’interno della Chiesa. Storie che sono solamente venute a galla ora, ma  da tempo risapute. Perché parlarne? A scopo di denuncia,  per analizzarne le cause e perché certi fatti non si ripetano. Io ho voluto solo mettere per iscritto episodi di cui avevo sentito parlare e che meritavano di essere denunciati.

D. Ritieni che la Chiesa abbia agito con sufficiente fermezza nel condannare i preti pedofili?

R. Condannare i responsabili di tale malvagità oramai serve a poco. La sofferenza c’è stata e non potrà più essere alleviata perché oramai già profondamente vissuta. Semmai la Chiesa dovrà indagare per poter individuare altri casi,  che certamente esistono, denunciarli alle autorità e ridurre allo stato laicale chi se ne è reso responsabile.

D. Come fai a fare certe affermazioni.

R. Molestare un bambino è la cosa più facile di questo mondo. Più il bambino è piccolo e meno parla. Più di uno psichiatra ha affermato che un bambino molestato potrebbe essere domani un ‘potenziale’ pedofilo. E’ una esperienza così gravosa che necessita essere profondamente elaborata.  Secondo alcuni di loro se il desiderio di molestare un bambino viene soddisfatto una prima volta dopo non si riesce più smettere. E’ come una droga. Basta una prima volta per riprodursi poi mille  situazione. Il male che si rigenera creando altro male.

D. Secondo te è il celibato dei preti a spingerli verso l’amore patologico nei confronti dei bambini o sono i pedofili che prendono i voti per avere la possibilità di delinquere indisturbati e protetti?

R. Questa doppia domanda inizialmente può apparire molto banale, ma a pensarci bene è  complessa.  Io penso che se il celibato è giustificato da una chiamata divina, allora  subentra  la fede che può  aiutare  a combattere le pulsioni sessuali. Ma se dietro al celibato si nasconde un interesse, una certezza di mantenimento a vita allora la situazione non è più controllabile.  Un tempo se appartenevi ad una famiglia molto numerosa, dieci dodici figli e se volevi studiare entravi in seminario e poi semmai ci rimanevi. Oppure entravi in Convento dove non avevi neppure l’onere del titolo di studio. Entravi in Convento a delegare l’unica tua vita nelle mani di tuoi simili. Che cosa si nasce a fare se non ci si appartiene ma ci si delega. In questo caso il disagio interiore può prendere proprio delle strade perverse.

D. Come spieghi l’emergere improvviso e concomitante di tutti questi scandali,molti dei quali risalenti agli anni ’70?pensi ci possa essere un disegno preciso che mira a colpire la Chiesa o papa Ratzinger?

R. Certamente la tempistica è sospetta. Tutto parte dagli Stati Uniti. Il fenomeno dei preti pedofili Usa era noto da tempo, compresi i risarcimenti milionari alle vittime di molestie. Ultimamente però c’è stato un accanimento, sempre partito dagli  Usa, che si è indirizzato soprattutto contro l’attuale Papa, accusato di essere stato reticente in materia quando svolgeva un importante ruolo nella curia vaticana. Qualcuno ha avanzato il dubbio che dietro questa campagna possa esserci la lobby ebraica statunitense contraria alla beatificazione di Pio XII, (anche lui tacciato di reticenza in occasione dello  sterminio di ebrei da parte dei nazisti), che intanto Benedetto XVI si è subito affrettato a sospendere. Dietrologia? Cosa vuoi che ti dica, ancora non faccio parte dei servizi segreti !!!

D. L’assunto del tuo libro è che la conoscenza permette di evitare il male: ci spieghi meglio questo concetto?

R. Il valore della Conoscenza ha una tale forza che non necessita di supporti.

Neppure la religione e tanto meno la imposizione di essa, possono surrogare la funzione cui assolve la Conoscenza. Se avverti  la gravità di quel malsano comportamento  in quanto possessore di Conoscenza avrai una tale forza interiore da resistere alla tentazione. Cercherai di elaborare quella tentazione così particolare per potertene liberare. Il bambino è un essere in evoluzione e va rispettato. E’ un pezzo di morbida creta che viene plasmata in un senso o nell’altro proprio sulla base di esperienze vissute. Non si nasce con una personalità già costruita. La religione non te la da questa forza, perché tanto dopo sai di poter ricorrere al sacramento della confessione. Che non toglie il male fatto.

D. Un’ultima domanda:come giudichi,tu che hai intervistato Moravia,Nilde Iotti,Cesare Zavattini, lo stato di salute della nostra cultura? C’è speranza per noi tutti, o saremo seppelliti dal popolo del  “Grande Fratello”?

R. In fondo ti ho già risposto. Il Conoscere ti conduce sulla strada giusta.

Purtroppo proprio il successo di tali trasmissioni fanno capire quanto poco  amore nei riguardi della cultura.





IL CASO VIOLA

27 05 2010

di Patrizia Penna

pubblicato sul numero 2

Il Tulipano

Sabato 22 maggio ’10,verso le ore 18,ad una manifestante contro la legge-bavaglio,è stato impedito di attraversare il passaggio attraverso le transenne di piazza Montecitorio. Motivazione addotta dall’agente privato,in giacca e cravatta,che non si è qualificato ma ha operato il fermo con il benestare degli agenti di polizia e carabinieri presenti: indossare una maglietta con il logo del popolo viola sotto il giubbotto. Eppure la manifestante in questione non è una testa calda dei centri sociali ma Maria Grazia Quattrocchi, un’impiegata di 48 anni,madre di famiglia,che con suo marito voleva andare a prendere un caffè da “Giolitti”(sarà stato il nome eversivo del locale a dettare l’azione intimidatoria  dell’agente?). Invece Maria Grazia,nella sua città,in una piazza pubblica,è stata fermata e le è stato intimato di togliersi la maglietta con il logo”scomodo”se voleva attraversare il passaggio. Certi che l’agente non sia stato spinto ad un tale gesto dall’impulso irrefrenabile di vedere Maria Grazia in reggiseno lascio ai lettori le valutazioni del caso. Io ho già scritto come la penso nell’articolo precedente.





ECONOMIA: SQUALI VS ORCHE

27 05 2010

di Jessica Molinari

pubblicato nel numero 2

Il Tulipano

Diciamolo a gran voce, molti di noi non capiscono i vari indici della Borsa. Non capiscono questo terrore nel vedere la Borsa crollare. Capiscono però che per ingrassare le tasche di alcuni, chi dovrà pagarne le conseguenze alla fine della storia siamo sempre noi.

Al telegiornale parlano di milioni di euro bruciati e noi di riflesso pensiamo ai nostri risparmi e crediamo che nessuno possa toccarceli.

Crolla la borsa e quindi? I miei risparmi sono in banca e  nessuno potrà utilizzarli, sono miei!

Ma non è propriamente così. Se l’economia generale si basasse ancora sul mercato azionario, e non sull’economia reale, avremmo un problema.

Da settembre 2008 la situazione è crollata. Ci vorranno anni per migliorare le cose.  Un punto è certo, non riusciremo mai a tornare come un tempo. Abbiamo vissuto per anni nella convinzione di poter vivere al di sopra delle nostre possibilità. E quindi tutti, per avere una casa, hanno deciso fosse meglio acquistarla, piuttosto che affittarla. Le giovani coppie non hanno avuto mai i contanti a disposizione per comprare la loro prima casa. Hanno quindi sottoscritto un mutuo per pagarla. Alcuni non si sono resi neppure conto che quella casa gli sarebbe costata il doppio alla fine del pagamento. Sembrava quasi che la banca ci facesse la cortesia di accenderci un mutuo. Quindi, richiesta di un lavoro sicuro, avvallo da parte di qualcuno che potesse garantire. E i precari? Possono solo affittare un appartamento. Il valore delle case è sempre stato sopravvalutato e quindi una casa che hai comprato, quando il mercato era florido, ora se ti va bene riesci a rivenderla allo stesso prezzo. Ma andiamo oltre. Pensiamo a tutti coloro che dopo una vita di risparmi, decidono di investire in bot. Lo Stato ha voluto aiutare le banche per evitare il collasso. Ma le banche non hanno voluto aiutare noi. Quei capitali anziché essere utilizzati per sollevare l’economia reale e quindi, ad esempio investire in  un piccolo artigiano, sono stati investiti dalle stesse banche per acquistare bot. Risultato:  per la prima volta i bot non hanno più valore, non creano un guadagno, e l’artigiano non vedendosi aprire un credito dalla banca, deve chiudere l’attività.

Ma dopo quanto successo, cosa stiamo aspettando? Perché non facciamo valere i nostri diritti? Perché non denunciamo queste banche che hanno curato solo il loro interesse e quello dei loro dirigenti? Perché la percentuale di chi non arriva a fine mese aumenta, mentre chi ha combinato tutto questo disastro ha anche ottenuto dei bonus milionari? Non vi sembra un paradosso?

In conclusione, quando sentiamo parlare di economia, per quanto il discorso possa essere noioso e complicato, non possiamo essere indifferenti, pensando a quei pochi risparmi sotto il nostro materasso. Dovremmo protestare, perché alla fine chi ne paga le conseguenze siamo sempre noi. Siamo come dei burattini in mano a dei burattinai che giocano con le nostre vite. Non possiamo tollerare più che un operaio si uccida perché non sa come pagare le bollette, né che un imprenditore si tolga la vita perché non sa più come pagare i debiti. Dobbiamo essere informati. Leggere tra le righe quanto ci viene offerto. Assicurazioni, fondi pensionistici, azioni, e chi più ne ha più ne metta. Il consiglio di un mio amico bancario in confidenza è stato quello di non investire in nulla se non in economia reale. Forse è giunto il momento di voler far fronte ai grandi squali della finanza e dir loro che noi siamo le orche!





LA NAVE DEI DIRITTI La Resistenza parte dalla Spagna!

27 05 2010

di Jessica Molinari

pubblicato nel numero 2

Il Tulipano

Gli abitanti dell’Italia, e specifico abitanti perché si vuole includere italiani e non, ogni giorno leggono il giornale, guardano il Tg alla televisione e qualche volta navigano in internet. Ci sono persone più informate, altre meno, chi s’interessa di politica, chi la avvilisce pensando che in fin dei conti non sarà certo compito loro cambiare il mondo, altri non curanti di tutto continuano a guardare Uomini e Donne e sono felici così.

Gli italiani all’estero, e in questo caso sottolineo all’estero, leggono il giornale, guardano il Tg e qualche volta, forse più spesso, navigano in internet. In ogni caso la reazione media di un italiano emigrato all’estero a una notizia proveniente dal Paese d’origine spesso è la stessa: “SBIGOTTIMENTO”! Non ci credono! Hanno lasciato un Paese per lavoro, per amore o per studio e leggono notizie che non vorrebbero mai leggere. Credono a uno scherzo, pensano a una classica barzelletta sull’italiano raccontata all’estero. Altri canticchiano la profetica canzone Pesce d’Aprile di Samuele Bersani e pensano che alcune notizie siano versi del testo! Poi mestamente capiscono: è la verità, è reale! Ma a differenza di altri abitanti dell’Italia, gli italiani all’estero reagiscono e lo fanno con un’iniziativa straordinaria. Alcuni mesi fa un gruppo di amici italiani che vive a Barcellona decise che fosse giunto il momento di riunire i propri pensieri e reagire. Nel Manifesto de E la nave va si legge testualmente “Il razzismo cresce, così come l’arroganza, la prepotenza, la repressione, il malaffare, il maschilismo, la diffusa cultura mafiosa, la mancanza di risposte per il mondo del lavoro, sempre più subalterno e sempre più precario. I meriti e i talenti delle persone, soprattutto dei giovani, non sono valorizzati. Cresce la cultura del favore, del disinteresse per il bene comune, della corsa al denaro, del privato in tutti i sensi”.

Come non condividere ogni singola parola? In poche righe hanno descritto, pur vivendo all’estero, la nostra Italia. Ma dopo aver raccolto le loro idee, vanno oltre, presentano il loro progetto nelle maggiori piazze di Barcellona, El Pais dedica un articolo al loro progetto e noi? In Italia cosa abbiamo letto nei giornali? Poco, forse niente.

La Nave dei Diritti salperà da Barcellona il 25 giugno e arriverà a Genova il giorno dopo. La nave accoglierà mille persone facendo un esplicito riferimento alla spedizione dei Mille! Durante il viaggio si potrà assistere a diverse iniziative. Tra i tanti, tutti protagonisti in prima persona, saranno presenti anche Saramago, Battiato, Lella Costa, Vittorio Agnoletto, Luigi De Magistris, Dario Fo, Beppe Grillo e molti altri.

Le intenzioni dello sbarco le spiegano con passione e determinazione i fondatori del gruppo nel loro manifesto: “ricorderà la nostra Costituzione e la sua origine, laica e pluralista, la centralità della libertà e della democrazia vera, partecipata, trasparente: dai luoghi di lavoro alle scuole, ai quartieri, ai servizi, al territorio. Ricorderà che il pianeta che abbiamo è uno, è questo, questo è il nostro mare, di tutti i popoli. Che chiunque ha diritto di esistere, spostarsi, viaggiare, migrare, come ha diritto che la sua terra non sia sfruttata, depredata. Ricorderà che le menzogne immobilizzano, mentre la verità è rivoluzionaria. Ricorderà che cultura e arte sono i punti più alti del genere umano, sono fonte di gioia e piacere per chi li produce e per chi ne beneficia, non sono fatte per il mercato. Ricorderà che esistere può voler dire resistere, difendere la propria e l’altrui dignità, conservare la lucidità, il senso critico e la capacità di giudizio”.

Per maggiori informazioni www.losbarco.org





LA PUGLIA HA LA SOLUZIONE AL DISASTRO NEL GOLFO DEL MESSICO

27 05 2010

di Jessica Molinari

pubblicato sul numero 2

Il Tulipano

Alcuni giorni fa Nichi Vendola ha inviato una nota al Ministro Frattini e all’Ambasciata Americana per offrire una soluzione al disastro ecologico che si sta compiendo nel Golfo del Messico. Sperando che l’invito di Vendola venga accolto, alleghiamo di seguito il documento.

“La calamità che sta minacciando in questi giorni l’ecosistema mondiale, seriamente compromesso dalla dispersione al largo delle coste statunitensi dell’equivalente di migliaia di barili di petrolio che si riversano nell’oceano Atlantico dalla piattaforma della British Petroleum dinanzi alle coste della Louisiana, è oggetto di apprensione e, al contempo, di solidarietà da parte della comunità pugliese. Avvertiamo con chiarezza quanto la situazione sia di estrema gravità e necessiti di interventi rapidi e idonei. La Regione Puglia da sempre sensibile alle tematiche ambientali e riconvertitasi all’economia verde, negli ultimi anni ha visto nascere floridi distretti produttivi regionali, che sostengono le imprese operanti nello stesso settore nella costruzione di reti di relazioni. Da uno di questi distretti, quello della Meccanica, arriva la proposta di una possibile soluzione radicale al problema del versamento di petrolio in mare. La società Fluidotecnica Sanseverino, con sede a Bari, ha brevettato un macchinario – l’Oilsep Cc Ecology – in grado di compiere una separazione netta tra l’acqua e tutti i fluidi inquinanti che galleggiano. L’ Oilsep Cc Ecology ha la funzione di assorbire ed eliminare le chiazze di olio che troppo spesso si depositano sulla superficie del mare e che derivano dalle attività di navi cisterna, piattaforme petrolifere e industrie, senza utilizzo di alcun additivo chimico. L’apparecchiatura è stata già testata dalla Bosh ed è oggetto di interesse nelle zone di estrazione di idrocarburi fossili, come l’Oman e la Nigeria. L’intero distretto della Meccanica intende mettersi a disposizione per realizzare il numero di macchinari necessari a ripulire interamente la chiazza di petrolio riversatasi in mare. Riteniamo che la proposta possa costituire una valida alternativa all’utilizzo dei solventi chimici, pericolosi per il delicato equilibrio marino e comunque non risolutivi. L’attività dell’azienda e il macchinario in questione sono visionabili all’indirizzo:http://www.fluidotecnicasanseverino.com/. Il distretto della meccanica e il sistema della ricerca scientifica pugliese sarebbero lieti di entrare in contatto con analoghi interlocutori, accademici e produttivi, di quelle comunità che in questo momento sono impegnate a dotare i propri territori, colpiti dal disastro ambientale, di soluzioni innovative da adattare e sperimentare alle specificità del contesto.In un recente incontro con l’Ambasciatore Davide Thorne si è fatto cenno anche alle collaborazioni in campo scientifico e tecnologico che possono vedere coinvolti gli Stati Uniti d’America e le realtà accademiche e produttive dei territori italiani.

Certo che saprete dar voce a questo desiderio di fattiva solidarietà, rimango in attesa di un vostro cortese riscontro. L’occasione mi è gradita per porgervi i miei più sinceri e cordiali saluti”.